"Il debito medio di ciascuna famiglia italiana verso le banche supera ormai i 20 mila euro, con una crescita del 33,4 da gennaio, pari a 5.039 euro a famiglia. E’ un dato che spaventa, ma che addirittura impallidisce di fronte al debito dello Stato, che non si arresta e che sostanzialmente vale circa 33 mila euro a testa: non a famiglia, ma a cittadino da zero anni in su.
Questo buco è il nocciolo del nostro futuro e io dico che per pagarlo occorre regionalizzarlo, smettendo di centralizzare gli aumenti di imposte e i tagli di spesa sui servizi che sembrano entrati in un gorgo dal quale non riescono a venir fuori”. Lo ha ribadito il presidente del Veneto Luca Zaia, prendendo spunto dall’analisi della CGIA di Mestre sullo stato di indebitamento delle famiglie italiane.
“La regionalizzazione del debito – secondo Zaia – consentirebbe al Veneto di far fronte in una trentina d’anni alla sua quota, mentre nell’attuale situazione la prospettiva è quella di un impoverimento generale e di una ulteriore e progressiva riduzione dei trasferimenti anche per i servizi essenziali. Difficile fare altrimenti senza ridurre il costo dello Stato (che non sono gli enti locali e le Regioni) e dovendo pagare di soli interessi tra gli 80 e i 100 miliardi di euro l’anno”.
“E’ ovvio che regionalizzare – fa presente Zaia – vuol dire anche mettere lo Stato nella condizione di non fare più debiti e di non intervenire con la gestione finanziaria regionalizzata delle entrate pubbliche, altrimenti si tradurrebbe nell’ennesima presa in giro. Temo purtroppo che non si voglia realizzare questa essenziale e radicale riforma non perché non si avverta l’esigenza di rivedere il meccanismo statale, ma perché lo Stato, quello italiano, non tollera la periferia e pensa che il vero potere sia quello di fare e accrescere i debiti. E già che ci siamo – conclude il presidente del Veneto – smettiamola con la favola che il debito pubblico ha consentito agli italiani di vivere al di sopra delle proprie possibilità: ha fatto vivere lo Stato e i suoi apparati al di sopra delle possibilità degli italiani”.