Veneto autorizzato da Aifa, in ospedale Padova anche plasma.1680 chiamate con 650 colloqui psicologici in questi giorni. Governatore: “Isolamento sta pagando”. Nel Bellunese ancora un decesso in queste ore
NordEst – Si tornerà alla normalità con gradualità. “Dovremo pensare a un’uscita come a un “soft landing”, dovrà essere graduale, non tanto come uscita dei cittadini ma come riprendere normali condizioni di vita”. Lo ha affermato il presidente del Veneto, Luca Zaia, intervistato lunedì da Mattino 5. “Immagino che una delle soluzioni – ha proseguito Zaia – sulla quale noi stiamo lavorando, è quella del test sierologico, in maniera di andare a vedere se si sono formati gli anticorpi, e qui ci vogliono tempistiche, modalità”.
“Vuol dire – ha precisato – che non si aprono porte e finestre e si fanno dieci giorni di movida alla fine del contagio. Dobbiamo pian piano dismettere la mascherina, avere uno screening sempre più perfetto della popolazione, per dire che chi ha gli anticorpi può avere la ‘patente’ di chi è diventato negativo. Stiamo cercando di ragionare anche su questo fronte, in modo da dare una ‘patente’ che attesta che tu hai avuto la risposta anticorpale. C’è anche da dire che abbiamo anche casi di re-infezione. Si tornerà alla normalità – ha concluso Zaia – con gradualità, questo è poco ma sicuro”.
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Pubblicato da Luca Zaia su Lunedì 30 marzo 2020
Il Veneto, su autorizzazione dell’Aifa, inizierà inoltre la somministrazione in via precoce ai malati sintomatici dei farmaci sperimentali contro il Covid-19 (come clorochina, idrossiclorochina, e anti-reumatoidi) direttamente a casa. Lo scopo è quello di rallentare la malattia ed evitare i ricoveri in ospedale. L’Istituto Superiore di Sanità, inoltre, ha autorizzato l’ospedale di Padova all’utilizzo del plasma trattato degli infetti sui ricoverati nella terapia intensiva.
La situazione nazionale
La situazione nel Bellunese e il bollettino veneto
Nuova vittima del Coronavirus, di 72 anni, ricoverata nella terapia intensiva Covid di Belluno. L’azienda sanitaria, nel porgere le condoglianze alla famiglia, precisa che sono in corso gli accertamenti per stabilire le cause del decesso da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Si tratta del quindicesimo decesso negli ospedali bellunesi a causa dell’infezione da Covid – 19. Un numero a cui vanno aggiunti i tre anziani ospiti delle case di riposo di Puos d’Alpago e Fonzaso, deceduti nelle strutture.
425 i casi positivi al tampone, su 6.057 tamponi effettuati. Sono 1.238 invece, le persone residenti in Ulss Dolomiti in isolamento domiciliare.